Costituzione

… bisogna rinunciare alla dottrina della violenza personale, della sopraffazione di parte, bisogna credere ed accettare … che le questioni di governo e di stato si risolvono col voto, e che questo voto fa legge per tutti, salvi naturalmente i principi supremi della morale [che verranno articolati nella Costituzione, ndr], in ciò consiste il regime di libertà
1945, A. De Gasperi

… ma la democrazia senza la libertà sarebbe un totalitarismo dello Stato sotto il nome del popolo, mentre la libertà senza democrazia sarebbe il privilegio di una classe o di un gruppo per conto del popolo; noi vogliamo democrazia e libertà insieme e solidali …
1945, Don L.Sturzo

… è una strana terra la libertà, chi l’abita non si accorge di amarla, ma chi è lontano da essa la desidera con tutte le sue forze … e non c’è sacrifico che non si compia pur di riconquistarsela; il popolo italiano riapprodò a quella terra il 25 aprile 1945 … se ne era distaccato 20 anni prima ed era stato un graduale distacco: il sacrificio, nel nome del prestigio nazionale, della presunta ricerca di un ordine nuovo, parve meno grave – a molti, a moltissmi apparve perfino salutare. Ma chi rinuncia alla libertà rinuncia a sé stesso: quando il popolo italiano s’accorse di aver rinunciato a sé stesso era troppo tardi
1960, celebrazione 25 aprile

(1960, breve 1960, breve governo Tambroni, alcuni dicono ci fu un tentativo di ripristino della dittatura, a giugno ‘i fatti di Genova’, a luglio ‘i fatti di Reggio Emilia‘)

… più degli altri poterono apprezzare la libertà, considerandola un bene prezioso inalienabile. Su codesti principi politici e morali è stato possibile, durante la Resistenza, realizzare l’unità di Uomini e partiti di ideologie diverse e anche opposte … è necessario far conoscere ai giovani la Resistenza … facendoli persuasi che difendendo questi valori essi difendono il loro stesso avvenire
S. Pertini

Estratti da La Grande Radio, 25.4.21

«Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica  … E’ così bello, è così comodo: la libertà c’è. Si vive in regime di libertà, c’è altre cose da fare che interessarsi alla politica. E lo so anch’io! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica. La politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai, e vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica.
La costituzione, vedete, è l’affermazione scritta in questi articoli, che dal punto di vista letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. E’ la carta della propria libertà, la carta per ciascuno di noi della propria dignità di uomo.
Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946, questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare dopo un periodo di orrori – il caos, la guerra civile, le lotte le guerre, gli incendi. Ricordo – io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui – queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata e lieta perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, del nostro paese, della nostra patria, della nostra terra, disporre noi delle nostre sorti, delle sorti del nostro paese.
Quindi, voi giovani alla costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto – questa è una delle gioie della vita – rendersi conto che ognuno di noi nel mondo non è solo, che siamo in più, che siamo parte di un tutto, nei limiti dell’Italia e nel mondo.
Ora vedete – io ho poco altro da dirvi, in questa Costituzione, di cui sentirete fare il commento nelle prossime conferenze, c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie son tutti sfociati in questi articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane.
Quando io leggo nell’art. 2, ”l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
O quando leggo, nell’art. 11, “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle alte patrie, dico: ma questo è Mazzini.
O quando io leggo, nell’art. 8, “tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour.
Quando io leggo, nell’art. 5, “la Repubblica una e indivisibile riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo.
O quando, nell’art. 52, io leggo, a proposito delle forze armate, ”l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica” – esercito di popolo –  ma questo è Garibaldi.
E quando leggo, all’art. 27, “non è ammessa la pena di morte”, ma questo, o studenti milanesi, è Beccaria.
Grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti. Quanto sangue e quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro a ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.»
Piero Calamandrei, discorso sulla Costituzione (audio, audio)

La giustizia sociale non è pensabile se non in funzione della libertà individuale

La Repubblica, non concede, ma «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità»
«La persona prima di tutto»

E PER LA FORZA DI UNA PAROLA IO RICOMINCIO LA MIA VITA SONO NATO PER CONOSCERTI PER CHIAMARTI LIBERTA'
E PER LA FORZA DI UNA PAROLA IO RICOMINCIO LA MIA VITA SONO NATO PER CONOSCERTI PER CHIAMARTI LIBERTA’

( immagine da Pietre della Memoria )

Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.
Pietro Calamandrei

Se una lesione di questo genere dovesse mai avvenire nel futuro, avvenga col sangue, avvenga, con la violenza, avvenga contro la legge, non avvenga almeno col soccorso formale della Costituzione.
Paolo Rossi

La Repubblica, che è un ordinamento giuridico, non può garantire altro che tutti i diritti che essa dà, cioè tanto i diritti essenziali, quanto quelli accidentali e secondari. Ma poi dove è stata trovata questa distinzione fra diritti essenziali e diritti non essenziali? Forse in qualche trattato di diritto naturale di un secolo e mezzo fa? Ma nella terminologia moderna, che io sappia, non c’è. Che cosa sono questi diritti essenziali? I diritti innati? Ma oggi nessuno, né nella filosofia, né nelle scienze del diritto crede nelle idee innate né tanto meno nei diritti innati. Tutti i diritti in senso tecnico si hanno dallo Stato, si hanno dall’ordinamento. Ci sono diritti che hanno un fondamento naturale, ma non sono diritti innati. Si voleva dire i diritti naturali? Ci siamo ingolfati nelle nebbie del giusnaturalismo che, non so se a ragione o a torto, se per il bene o per il male dell’umanità, non è più di attualità.
Condorelli

Come mai vogliono convincerci tutti che la governabilità è essenziale, quando di fatto non lo è?
Perchè ci vogliono “governabili”…
Come mai chiunque governi, la scuola va sempre più a rotoli?
Quelli che dicono che la costituzione è vecchia non hanno capito nulla. La costituzione è stata fatta da persone che avevano ben chiara in mente la possibilità di un futuro come quello che stiamo vivendo. Queste persone ci hanno dato uno strumento formidabile. Cogliamo l’occasione di accogliere il suo aspetto fondamentale, battiamoci per reintrodurre il reato di attentato alla Costituzione così com’era prima, e per l’applicazione reale e quotidiana di questa Carta superba.
Per rimanere meravigliosamente ingovernabili. (2016)

Messaggio di fine anno, Luigi Einaudi, 1954

Alcide De Gasperi, 1946, conferenza di pace di Parigi

Aldo Moro e la ricostruzione

Alessandra Devetag: vaccini e diritti

Sandro Pertini, discorso al Senato contro la NATO, 27.3.1949 [voce sintetica orribile…]
Pertini parlò della Nato come di una Santa Alleanza in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che avrebbe portato in sé le premesse di una nuova guerra …e non le premesse di una pace sicura e duratura“.

Togliatti, 25.4.1963 su NATO/armi nucleari sul territorio

Vale la pena osservare, inoltre, come, giusto qualche giorno prima, nella seduta pomeridiana del 21 aprile 1947, l’azionista Tristano Codignola (PDA) avesse concluso il suo intervento fiume, indicando con estrema chiarezza dove andare a trovare immediatamente le necessarie risorse: «Bisogna che ci decidiamo finalmente a tagliare i bilanci militari che rappresentano una cancrena nel corpo della Nazione e che questi bilanci militari noi li trasferiamo su un altro capitolo di spesa, un capitolo che non rende dal punto di vista della contabilità immediata, ma rende dall’unico punto di vista che deve essere considerato dallo Stato, quello della educazione delle generazioni future. Solo in questo caso avremo fatto una cosa seria, e avremo rispettato la nostra coscienza».
Istruzione e merito: cosa dice esattamente l’art. 34 Cost

♦ ⚜️🇮🇹 Presentazione il Culto dello Spirito dell’Essere Umano e del quale vi … —@CultoSU ;


… they should embrace the value of personal liberty as the default position. …
Jefferson, shared the same fear as ratifiers in the hesitant states that the new government that Madison and his colleagues offered needed to be chained down when it came to personal liberty. …
… to craft 10 amendments to assure that the new federal government would not assault personal liberty. The Bill of Rights was ratified in just a few months’ time …
As Jefferson wrote in the Declaration of Independence, when the government assaults the very liberties it was hired to protect, it is time to alter or abolish it.
Forever Prisoners

The conscious and intelligent manipulation of the organized habits and opinions of the masses is an important element in democratic society. Those who manipulate this unseen mechanism of society constitute an invisible government which is the true ruling power of our country. We are governed, our minds molded, our tastes formed, our ideas suggested, largely by men we have never heard of.
Freedom’s Only Chance Is to Eliminate Constitution Worship From the Minds of All Thinking Individuals

La differenza tra una Repubblica costituzionale e una democrazia. Ricordatelo ogni volta che sentite i Democratici piangere sulla perdita della nostra “democrazia”.

La Carta Manden

Trattato di Nizza | Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

Dichiarazione universale dei diritti umani

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(PDF)