Ernst Niekisch, sulla nascita del nazismo in Germania: la sua descrizione dell’ideologia alla base del nazionalsocialismo, sembra la stessa che ha ispirato Klaus Schwab, al di là dell’estetica del nazismo originale… Ecco un estratto del libro:
La grande borghesia accarezzava il progetto di nuove forme statutarie; le tornavano in mente gli organismi medievali, tornava al Medioevo; il feudalesimo industriale le appariva il porto in cui sperava di trovare quella pace sociale che le permetteva il godimento indisturbato dei suoi privilegi: aspirava a costruire, all’interno dell’azienda, quella posizione di dominio raggiunta dal proprietario terriero feudale nei suoi fondi.
Il feudalesimo industriale era stato la ricetta sociale di Alfred Krupp e del signor von Strumm, dal cui paternalismo era partita la rivoluzione nazionalsocialista. L’operaio è un minore, non ha la possibilità di esprimere un’opinione né di lottare: non ha il diritto di pretendere, deve semplicemente accettare con gratitudine ciò che gli viene assegnato, e per il resto obbedire.
È un “familius”, un ordine di servizio stabilirà i suoi compiti all’interno dell’azienda; niente più contratti di lavoro frutto di trattative. Il salario assegnato rimane invariato, al minimo vitale…
La libertà di movimento del lavoratore è limitata, forse in seguito sarà revocata; il lavoratore scade gradualmente in uno stato di legame con l’azienda, corrispondente all’antica servitù della gleba. È un vincolo che lo annienta come individuo libero; non dipende più da lui se vuole lavorare o meno: l’esecuzione dei compiti è una corvée, alla quale è obbligato dal suo padrone industriale feudale; rifiutarsi di lavorare è già contravvenire alle leggi, è una rivolta.
Il signore feudale era allo stesso tempo un capo militare; la sua corte era un’entità militare, i fanti li prendeva dai membri maschi dei suoi subordinati… Il moderno complesso industriale è parte integrante dell’economia di guerra, è in esso che si forgiano le armi.
Le masse lavoratrici, concentrate nelle officine, dice il Manifesto del Partito Comunista,
sono organizzate militarmente. Questi semplici soldati dell’industria, gli operai, sono sottoposti alla protezione di un’intera gerarchia di ufficiali e sottufficiali. Non sono solo i servi della classe borghese, dello Stato borghese, ma ogni giorno, ora per ora, sono schiavizzati dalla macchina, dal sovrintendente, ma soprattutto dal singolo borghese come produttore. Non ricevono più un salario, ma un “sòldus”, davanti alla loro macchina svolgono il servizio militare, l’ordine del padrone diventa per loro la legge suprema.
Ernst Niekisch, Das Reich der niederen Dämonen
Fonte @ekain3