La verità, è che non hanno capito perché siamo qui.
Non stiamo solo difendendo il diritto di prenderci una pausa nell’esistenza, ma soprattutto stiamo dicendo che il tempo della vita che conta non è solo quello che si ritiene utile perché produce.
Il tempo, non è solo il tempo vincolato che è socialmente utile, quello del lavoro, ma anche il tempo libero, e il tempo libero è il tempo della vita che non è inattività ma della vita per sé stessi dove si decide per sé stessi.
Il tempo libero è il tempo della vita, non inattiva, ma della vita che abbiamo a disposizione, dove decidiamo noi stessi cosa fare – vivere, amare, non fare nulla, se vogliamo prenderci cura dei nostri cari, leggere poesie, dipingere, cantare, oziare.
Il tempo libero è il tempo in cui abbiamo la possibilità di essere totalmente umani, questo è ciò di cui stiamo parlando.
E dicono che dobbiamo lavorare di più: perché dovremmo lavorare di più? La chiave del futuro ecologico è che dobbiamo lavorare meglio, quindi lavorare meno, e lavorando meno, il lavoro potrebbe essere distribuito più equamente tra tutti noi.
Stiamo difendendo il diritto di vivere pienamente umani nel tempo libero, nel tempo scelto da noi stessi, e cosa faremo? Difendiamo il diritto di vivere pienamente l’uomo in un tempo libero, in un tempo scelto da noi stessi.
E loro cosa voglio fare? Quello che fanno sempre, cioè cercare di trasformare tutte le cose viventi o inanimate in merce.
Questo è quello che volete fare, signor Macron, siate dannati, trasformate tutta la nostra esistenza in merce, come avete fatto con la salute, come state facendo con l’istruzione, siate dannati perché volete trasformare tutto in merce, sporcare tutto, rovinare tutto, ridurre tutto, quantificare tutto.
Lasciate che questo grande respiro che vediamo qui, in queste strade, di queste magnifiche persone che vengono da tutti gli orizzonti e per tutte le ragioni vi dica l’unico slogan che vale: Viva la vita, abbasso la morte!
— Jan-Luc Mélenchon