nuovo Comitato di Liberazione Nazionale 2022
… e allora quello che comunque risulta evidente in questa situazione di assoluta confusione è che i diritti delle persone vengono sempre di più calpestati. Andate via vedere le vecchie interviste che rilasciò proprio su Byoblu – già quando ancora i tempi non erano maturi, la situazione non era ben diciamo chiara, parlo quindi di gennaio 2020 – il giurista, professore di diritto Ugo Mattei aveva invece le idee ben chiare, aveva già capito che forse, rispetto alla situazione che si stava andando a delineare, ci sarebbero stati dei pericoli imminenti e lui da due anni quindi a questa parte si sta battendo per la Costituzione, la difesa della nostra Carta e adesso rispetto anche a queste ultime decisioni, che ho sintetizzato brevemente, del governo, ha lanciato una importante iniziativa che è quella di creare un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale …
… una mattinata, una giornata davvero molto preoccupante, io sono soggetto a decine e decine se non centinaia di telefonate, di persone che mi iscrivono con ho una domanda molto semplice: che si fa adesso?
Beh queste sono le domande che ti lasciano abbastanza angosciato, perché naturalmente le vie legali le abbiamo tentate davvero tutte in questi mesi, questo governo continua con delle violazioni costituzionali che sono impressionanti, qualcosa vi dirò su quella di ieri che raggiunge un’altra, come dire, un’altra frontiera della grossolanità costituzionale, addirittura imporre una discriminazione per fasce d’età imponendo, contro tutte le decisioni precedenti della Corte Costituzionale risalenti ormai alla fine degli anni quaranta addirittura, la più recente del 2018, che stabiliscono in modo forte e chiaro che tu non puoi imporre un obbligo vaccinale a fronte di effetti collaterali che non siano tollerabili.
Noi oggi abbiamo purtroppo centinaia di casi riportati dall’agenzia, dalle agenzie diciamo deputate a questo scopo, di reazioni avverse anche molto gravi, 190mila reazioni avverse di cui 10-12 per cento grave, 550 erano stati dichiarate letali ancora con l’ottavo rapporto
dell’agenzia italiana del farmaco, il nono rapporto riporta ovviamente una crescita dei morti. Noi siamo di fronte a delle reazioni che non sono assolutamente tollerabili e che quindi in qualche misura obbligano una persona al sacrificio, anche eventuale, della vita nell’interesse di una sorta di interesse pubblico che però non è neanche stato in realtà in alcun modo specificato, senza nessuna base scientifica. Oggi noi abbiamo questa nuova variante che circola, che ha degli effetti relativamente blandi, sarebbe stato veramente un’ottima occasione per raggiungere naturalmente l’immunità di gregge, ma insomma queste sono cose da virologi e non è il mio mestiere, il mio mestiere quello del giurista: noi abbiamo terminato proprio in questo ore la scrittura di un ricorso molto forte alla corte costituzionale italiana che resta, a questo punto se Mattarella firmerà – qualche ora fa non era ancora stato pubblicato in via ufficiale magari c’è qualche ripensamento del presidente della repubblica – ma se Mattarella firmerà questo decreto oscenamente incostituzionale, perché non si può definirlo diversamente, a questo punto l’unica possibilità di controlli di costituzionalità è la corte costituzionale.
La corte costituzionale finora la sbattuto la porta in faccia a chi ha provato ad andarci. Abbiamo fatto un ennesimo ricorso, questa volta in nome e per conto di una serie di parlamentari isolani che non possono andare a Roma, non possono quindi, diciamo, portare avanti il loro mandato parlamentare, soprattutto in una fase difficile come questa, quello in cui si dovrà votare anche il presidente della repubblica. Speriamo che la corte che abbiamo adito in via d’urgenza prenda il ricorso e incidentalmente per quello voglia pronunciarsi nuovamente sull’obbligo vaccinale.
Abbiamo lavorato giorno e notte, abbiano finito a tarda notte insieme a l’avvocato Tardarella a stendere il ricorso, di più di questo davvero dal punto di vista legale non potevano fare.
Dal punto di vista politico, Virginia, l’idea di un comitato di liberazione nazionale è importante, sono molti anni peraltro che quest’idea c’è da qualche parte, perché il neoliberismo ha un impatto sul nostro paese davvero preoccupante, soprattutto davvero liberticida. Oggi mi pare che si sia superato il segno di fronte a questa sostanziale unanimità del potere nella coartazione dei diritti costituzionali, della disapplicazione dell’articolo 3 della Costituzione, cioè il principio di uguaglianza, che non è solo alla base della nostra Costituzione ma della base dell’intera civiltà giuridica occidentale, non ci sia molto altro da fare che cercare di organizzare una resistenza di tipo politico.
Il comitato di liberazione nazionale, lo ricordiamo, fu un’organizzazione politica e militare italiana costituita a Roma nel 1943, ne facevano parte movimenti e partiti del paese e lo scopo
era quello di opporsi al fascismo e all’occupazione nazista in Italia. Il nuovo nemico adesso in un certo senso lo hai già citato poco fa, parlavi del neoliberismo, voi nel vostro comunicato alla descrizione di questo nuovo comitato di liberazione nazionale, infatti mi aveva colpito proprio questa parte qua, la proclamazione istitutiva di un comitato di liberazione nazionale contro il neoliberismo per il ripristino immediato della legalità costituzionale e dell’autonomia del popolo italiano – potresti, Ugo, spiegarci più nel dettaglio che ruolo ha il il neoliberismo in tutta questa trasformazione della società, e anche la deriva verso la quale ci stiamo sempre piu dirigendo?
Si Virginia – allora, intanto è necessario secondo me una breve parentesi per rivendicare il fatto di poter svolgere questa acrobatica comparazione storica, perché molte persone hanno detto … storcono il naso sentendo parlare di comitato di liberazione nazionale dicendo che le condizioni storico-politiche sono troppo diverse: è vero, sono molto diverse rispetto le condizioni del ’43, rispetto le condizioni del 9 settembre anche perché ovviamente la guerra in questo momento non c’è. Tuttavia le condizioni attuali non sono molto diverse dalle condizioni italiane degli anni ’20 del secolo scorso e probabilmente se i partiti politici all’epoca invece di andare sull’Aventino dopo il delitto Matteotti si fossero coordinati in un’opposizione seria, magari si sarebbero anche evitati i disastri.
Non è mai troppo presto suonare il campanello d’allarme quando le minacce alle libertà civili, i principi della convivenza democratica sono così drammaticamente lesi.
Draghi, lo dicevamo l’ho detto più volte lo ribadisco adesso, è sostenuto esattamente dalle stesse forze politiche sociali globali che sostenevano l’ascesa del duce.
Draghi e sostenuto dall’asse anglo-americana, in particolare dalla finanza di Wall Street, della city di Londra, è sostenuto da confindustria e da tutti i poteri della comunicazione principale. Draghi può fare quello che fa perché la piccola borghesia sostanzialmente è disattenta, perché le persone fanno spallucce, perché la sinistra non si oppone sostenendo che la resistenza per i diritti delle persone è un’operazione di destra. Insomma siamo purtroppo in una situazione molto molto simile.
Mussolini tra il ’21 e il ’24 aveva governato assolutamente all’interno del legalità di allora, anche era quella dello Statuto Albertino, che non è mai stato abrogato per tutto il corso del regime fascista, il regime fascista ha gettato la maschera una prima volta con le leggi fascistissime dopo il delitto Matteotti del ’27-’28 e la suo oscenità vera è emersa del ’38 con la legge razziali.
Non dobbiamo aspettare questo, anche perché oggi rispetto 1920 la lesione della Costituzione Italiana del ’48 nata dalla Resistenza assai più grave rispetto a quella che era allora la lesione dello Statuto Albertino: oggi la Costituzione italiana è vandalizzata nei suoi principi fondamentali, ricordo che l’articolo 3 della Costituzione, che è fondamento, cardine di tutto il nostro impianto, stabilisce il divieto di discriminazione per razza per lingua per religione per opinioni politiche e condizioni personali e sociali.
Opinioni politiche e condizioni personali e sociali: questo significa sostanzialmente che la discriminazione di tipo razziale quale era stato introdotto nel ’38 è esattamente sullo stesso piano costituzionale, a Costituzione vigente, della discriminazione che c’è oggi per cinquantenni non vaccinati e in generale per la popolazione di questo paese che, politicamente a questo punto, non si vuole più vaccinare per non sottostare ad un ricatto osceno.
Su questo vale la pena di fare una pausa, una pausa a riflettere perché se si superano quegli ostacoli, ostacoli che si sono superati altre volte prima eh, nel senso che noi abbiamo incominciato a sdoganare, fin dai tempi della legge Napolitano-Turco e poi dai vari decreti Salvini e altri rispetto alla popolazione migrante, il fatto che la condizione personale potesse essere una ragione di discriminazione profonda.
Il punto è che adesso la persona che va in giro, può essere considerata una persona in violazione della legge per lo stesso fatto di esistere come non vaccinato, sperimentazione che era stata fatta ovviamente con i migranti irregolari, che erano considerati illegali per il fatto stesso di esistere.Allora quelle sperimentazioni che vengono fatte, il governo, il potere le fa proprio per vedere fino a che punto può tirare la coperta della legalità.
In Valle di Susa per esempio, negli anni della lotta per il TAV – contro il TAV – sono state inaugurate le zone rosse, che sono state sperimentate in quel contesto e poi dopo sono oggi esteso a tutto il territorio nazionale.
Oggi, quella sperimentazione che è stata fatta per anni su una popolazione – sulla popolazione sfortunata migrante, chiamiamola così – è applicata per la prima volta in un paese occidentale alla popolazione cittadina.
Siamo peggio oggi di come erano messi degli stati americani del sud negli anni cinquanta, prima del caso famosissimo Brown contro Board Education, nel senso che Rosa Parks in autobus ci poteva andare, doveva stare in piedi, doveva cedere il posto ai bianchi che le chiedevano di sedersi, ma in autobus ci poteva andare.
Oggi, in autobus in Italia – attenzione un servizio pubblico essenziale quindi fondamentale per l’esercizio dei diritti della persona, diritti costituzionalmente garantiti – non ci si può più salire. E questo quindi significa che siamo messi peggio rispetto all’apartheid.
E vorrei aggiungere una cosa, rispetto a quei signori che … i tanti miei colleghi di cui francamente un po’ mi vergogno, perché non prendono la parola, perché non si indignano, perché accettano tutto, perché fanno spallucce e perché mi dicono che ci vuole sempre ben altro …
Ma lo fanno soltanto per autoassolversi, in verità oggi se noi guardiamo il fraseggio della nostra Costituzione e guardiamo l’articolo 16, Virginia, quello che stabilisce il diritto di movimento, stabilisce un principio molto importante: il fatto che il diritto di libero spostamento sul territorio nazionale non può essere in nessun caso limitato per ragioni politiche: vedi, nessuna restrizione può essere determinata per ragioni politiche.
Quando i soloni che parlano in televisione dicono «ah ma vedi
ogni cittadino può circolare soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale salvo le limitazione in via generale per motivi di sanità ho sicurezza», ti dicono: «ecco c’è il COVID!», «per motivi di sanità si può!», «per motivi di sicurezza si può!», in realtà non vanno a leggere tutta la norma: nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
E oggi, se è vero quello che ha detto Agamben, se è vero quello che vediamo tutti i giorni, se è vero quella che la mia condizione – io, personalmente, per ragioni politiche, resisto a questa legge.
Per ragioni politiche.
Io ritengo di aver tentato tutte le strade possibili dall’interno della legalità costituita, per resistere a un infamia priva di precedenti storici. In questo momento, per ragioni politiche, dichiaro sotto tutta la mia responsabilità che è giunto il momento di prendere una dimensione costituente: ossia, quando il governo e i governanti escono in modo così tragico dal seminato costituzionale, il popolo deve riprendersi la propria forza costituente …
A proposito del diritto di resistenza dobbiamo chiarire una cosa, perché sempre è la nostra Costituzione ci chiama la fedeltà della repubblica e al rispetto delle leggi; questo dovere però, come bene ci spiegherai, non comporta una obbedienza incondizionata a tutti i costi.
Allora, questo è un tema molto importante, perché guarda che è già uscito ed è stato discusso e stra-discusso in fasi storiche drammatiche, come per esempio durante i processi di Norimberga.
Tu sai benissimo che durante i processi di Norimberga, i gerarchi nazisti – e poi anche durante il processo di Gerusalemme (Eichman) – sostenevano di aver eseguito degli ordini, e quindi conseguentemente di avere sempre rispettato la legge e, in quanto obbediente alla legge, ritenevano di non poter essere puniti.
Allora, questo passaggio, è un passaggio molto importante perché dopo la caduta dei regimi nazifascisti nel ’45, caduta che in Italia almeno è stato dovuta in grandissima parte al lavoro della Resistenza in montagna e dei gappisti nelle città, coordinati dal comitato di liberazione nazionale. Badate che il comitato di liberazione nazionale non erano le persone in montagna, non erano i gli artificieri gappisti nelle città: il comitato di liberazione nazionale erano delle persone che rappresentavano i partiti politici antifascisti dalla sinistra, diciamo comunista, fino alla destra liberale, e che avevano come scopo quello di cercare di dare una testa politica alla Resistenza pratica che si stava svolgendo in montagna e nelle città.
Allora, storicamente il ruolo di comitato di liberazione nazionale è stato un ruolo di preparazione della costruzione del paese nuovo,
della nuova Italia uscita quando finalmente siamo stati liberi dal giogo dell’occupazione.
Questo ruolo del comitato di liberazione nazionale oggi manca,
oggi noi abbiamo delle piazze, moltissime persone che protestano,
abbiamo persone disperate, che sono pronte sostanzialmente a qualsiasi sacrificio personale per non cedere ad un ricatto vigliacco,
che utilizza peraltro … stravolge il principio laboristico contenuto nell’articolo 1 della nostra Costituzione, ma queste persone non hanno un cervello politico unitario, sono persone che esprimono, come dire, una forza di resistenza sulla loro pelle, diciamo, nella loro carne, del loro corpo, nel loro corpo che quest’obbligo cerca di violentare, perché noi stiamo parlando di questo, perché le persone resistono in questo modo perché un’idea fondamentale che è quella per cui sul proprio corpo decido … sul mio corpo decido io: cioè qui si ferma la legittimità dell’istituzione politica quando cerchi di entrare nel corpo.
Ricordiamo tante battaglie che sono state fatte proprio per l’autodeterminazione sul proprio corpo: battaglia delle donne, battaglie sulla dignità, tante tante battaglie che sono state fatte su quel tema lì.
Negli Stati Uniti, il diritto della privacy, come di dritto di autodeterminazione sul proprio corpo, data al 1890.
Stiamo parlando di un punto veramente molto importante, che è quanto lo Stato possa legittimamente intervenire sul corpo delle persone.
Di questo stiamo parlando.
Poi possiamo pure far finta di non volerne parlare, perché questo tocca degli elementi delicati, dal punto di vista religioso, sotto tanti punti di vista, ma di questo stiamo parlando.
E capite che di fronte a delle scelte di questo importanza, che sia un consiglio dei ministri convocato all’ultimo momento, sulla base di decisioni squisitamente politiche, di mercimoni osceni relative al Quirinale – perché di questo stiamo parlando – che vengono prese queste decisioni, invece che aprire un processo importante nel Paese,
con una discussione politica seria, nelle sedi politiche parlamentari, sul che cosa si voglie e si possa fare relativamente a temi di questa importanza, io credo che soltanto questo, soltanto questo ci dà la misura del disastro costituzionale in cui siamo piombati, in un governo che si comporta come il gran consiglio del fascismo rispetto al parlamento, un governo che è auto- costituzionalizzato, delle strutture extra ordinem come il comitato tecnico scientifico che non devono avere nulla di politico, certamente che non possono avere nulla di costituzionale, e che pure vanno a colpire i diritti più profondi in ciascuno di noi.
È uno scempio, è uno scempio Virginia, quello cui stiamo assistendo. È uno scempio che se sta svolgendo di fronte agli occhi distratti di troppa parte della pubblica opinione, della piccola borghesia.
Quindi rispetto appunto a tutto questo è giunto il momento di assumerci – tu ti rivolgi un po’ a tutti gli italiani, cittadini, il dovere in sostanza ai sensi anche nell’articolo 54 che voi citate, siamo …
Tutti i cittadini, a tutti i cittadini, noi dobbiamo fare in modo che queste decisioni illegittime non siano rispettate della popolazione:
il titolare di un negozio faccia entrare la gente, il ristoratore faccia entrare le persone, non chieda il green passi …
Introduciamo delle forme di resistenza civile, tanto questa cosa dal punto di vista giuridico non può reggere …
C’è un appuntamento importante che è una Piazza Castello, tra pochi giorni, l’8 [gennaio] a Torino, giusto? vediamo adesso insieme la locandina, la mobilitazione popolare per il ripristino immediato dello stato di diritto: ci sarà il professor Ugo Mattei e anche altri relatori, fra questi Carlo Freccero, Jessica Costanzo, Stefano Puzzer, Chiara Dinozzo e Pino Fontana Rossa – puoi dieci di più? perché immagino che le persone siamo interessate insomma a capire meglio …
Guarda Virginia, in queste … ci sono state oltre venti settimane di piazze in Italia, come sappiamo benissimo, sono state delle piazze molto ricche e molto affollate, ci sono state anche molte polemiche relative a chi governansse davvero queste piazze, eventuali infiltrazioni – cose di questo genere.
Le piazze si sono un po’ sgonfiate nelle ultime settimane, dovuto perché c’era un po’ una sensazione che protestare e basta non servisse niente.
Allora in questa piazza torinese vorrei spiegare che cosa intendiamo per comitato di liberazione nazionale, quali sono le persone ed i soggetti che già hanno aderito e ne vogliono far parte; abbiamo già una quindicina di parlamentari che fanno parte di questa iniziativa, abbiamo personalità del mondo della cultura, dello studio, abbiamo studenti, abbiamo forze politiche e sociali del Paese – insomma stiamo cercando di costruire una vera e propria opposizione sociale: è richiesta, è richiestissima dalle piazze, sai quanta gente chiede unità unità unità, cerchiamo di costruire un fronte comune, importante, perché se no ci dividono in mille rivoli e non andiamo da nessuna parte.
Il diritto di resistenza, che nella nostra Costituzione non è scritto nonostante Dossetti nella commissione dei 75 ne avesse proposto una formulazione altissima – che abbiamo riprodotto proprio nel volantino, se la guardi, se metti il volantino per un secondo, là sotto c’è la formulazione Dossettiana nella assemblea dei 75 …
eccolo qui, la resistenza individuale … scusami:
La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che vìolino le libertà fondamentali, i diritti garantiti dalla presente Costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino
sono delle parole bellissime. Dossetti, come sapete era un popolare, non era un comunista e stato… poi dopo è diventato un monaco, è stato uno dei padri fondatori del grande compromesso, diciamo, fra il mondo cattolico e Togliatti, che ha determinato la nostra Costituzione mista: porta alla commissione dei 75 quella bella proposta cristallina, la proposta di diritto di resistenza in Costituzione, e quella proposta non viene recepita dalla costituente non perché fosse considerata strampalata, ma perché era considerata pleonastica e scontata.
Cioè nella nostra struttura costituzionale, nata dalla Resistenza, il diritto di resistenza non ha bisogno neppure di essere specificato in costituzione perché è la fonte principale del potere costituente ed è stato recepito, invece, nell’articolo che tu giustamente menzionavi prima, cioè c’è il dovere di ogni cittadino di essere fedele alla Costituzione:
Tutti i cittadin hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi
ma tu sai bene, il rapporto tra Costituzione e leggi è un rapporto gerarchico: la legge in violazione della Costituzione tamquam non esset [“come se non esistesse”].
Allora, noi abbiamo due organismi che sono deputati a controllare la costituzionalità delle leggi: il Presidente della Repubblica, che ha tradito il suo mandato, non lo dico ancora perché magari non firmerà questo ennesimo scempio ma se dovesse firmare, quindi dovesse andare in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore, avrebbe un’altra volta tradito il suo mandato, non sarebbe la prima volta che lo fa, lo fa un’altra volta e chiude bellezza, no? tanto quello dopo non credo che sarà molto meglio di lui.
Dopodiché abbiamo un altro organo invece che è la Corte Costituzionale, deputata e supposta a decidere, che fino adesso si è comportata come Ponzio Pilato, nel senso che le due volte che è stata sollecitata – una dal giudice di pace Manganiello e un’altra dal sottoscritto e dai parlamentari, da un gruppo di parlamentari che hanno portato la questione del conflitto l’attribuzione a proposito dell’obbligo del rimpasto in parlamento, il quindici di dicembre – finora in entrambe le occasioni ha deciso di non decidere e s’è trincerata dietro quello che noi giuristi chiamiamo il salvagente della forma, secondo il titolo di un bel libro di Natalino Irti che è uno dei nostri grandi maestri, quindi s’è trincerata dietro questo salvagente.
Io spero che questa volta non si trincieri più dietro il salvegente della forma, anche perché, per citare un altro grande del secolo scorso, nel diritto la forma è sostanza quindi, dopo un po’ il formalismo ti potrà pure lavare la coscienza ma ha lasciato comunque persone senza giustizia.
Bene allora di fronte a questo quadro qui, di fronte al fatto che esista il diritto di resistenza insito nella nostra Costituzione, sotto forma del nostro dovere di obbedire alle leggi, e sotto forma del giuramento: quelli di noi che saranno del C.L.N. che saranno deputati della repubblica, hanno giurato fedeltà alla Costituzione – il cittadino ordinario non giura fedeltà alla Costituzione, si impegna a ubbidirla e a difenderla – ma il magistrato, cioè la persona diciamo che ricopre una carica pubblica, una magistratura pubblica, anche un parlamentare per esempio, giura la propria fedeltà alla Costituzione.
E allora questo giuramento è un giuramento importante, che richiede di riprendere in mano il potere costituente e di costruire una grande alternativa seria, politica, secondo forme nuove che serva a far partecipare alle persone, che serva far riprendere alle persone la gioia di essere cittadini di non essere sudditi o pazienti.
Ecco, tutto questo per cambiare davvero il nostro Paese, questo è quello che io penso di voler stimolare attraverso questo iniziativa del CLN, che è un’iniziativa che davvero voglio mettere a disposizione, del senso di io non ho nessuna ambizione politica personale, penso in questi anni di essermi guadagnato la fiducia di tanta parte del popolo italiano per le battaglie che ho fatto, e questa … è questa fiducia io credo vada ricostruita in un intero nuovo gruppo dirigente che dobbiamo costruire, del quale in qualche modo spero di potermi fare garante.
Un buon proposito penso per tutti quanti per questo nuovo anno è quello di rileggere sin dall’inizio alla fine la nostra Carta, la Costituzione, oggi con il professor Ugo Mattei abbiamo … diciamo ha toccato alcuni importanti articoli della Costituzione ma ce ne sono molti altri e credo che soprattutto in questo momento storico sia davvero molto molto importante.
… in conclusione di questa intervista, visto che ci stiamo avvicinando all’elezione del nuovo presidente della repubblica, ha in mente qualche qualche nome?
… la battaglia costituente in questo momento è impedire che ci vada Draghi, perché Draghi presidente della repubblica sarebbe il coronamento del sogno piduista scritto nelle carte di Licio Gelli di trasformare il sistema italiano in un sistema presidenziale alla francese, autoritario e privo di un controllo democratico attraverso la elezione.
Quindi in questo momento secondo me non c’è un … in questo momento per me la cosa importante è scongiurare che questo disegno golpista che è in corso, e che è in corso ormai da parecchio tempo e che sta dando dei grandi risultati, possa addirittura portarci a questa sciagura, di un presidente della repubblica che poi nomina il suo burattino per continuare a consegnare l’Italia nelle mani dell’asse finanziario che gi dà lo stipendio.
E, in un certo senso, il male minore e che draghi rimanga al governo?
No! Draghi deve essere sconfitto nel suo tentativo di andare al Quirinale, e a causa della sconfitta che spero sia veramente bruciante, di una delle persone piu arroganti e più incapaci che abbiano coperto quel ruolo perché, se poi dopo avessimo il tempo di discutere delle enormi enormi enormi leggerezze, dal punto di vista formale, errori marciani, cioè qui c’è proprio, come dire, l’arroganza del potere che è convinto di poter fare qualsiasi cosa allora, siccome spesse volte è successo in Italia in passato, che persone che volevano fare i ducetti e pensano di poter fare qualsiasi cosa fossero sconfitti – pensa a Matteo Renzi ai tempi della riforma costituzionale, pensa a Salvini quando si beveva cocktail a Rimini, pensa a Monti quando ha voluto fare suo partitino – cioè questi elementi diciamo di hubris, cioè di arroganza eccessiva, spesso possono produrre dei disastri.
Quindi spero che Draghi venga sconfitto sonoramente nell’elezione del presidente della repubblica e che questo comporti una crisi politica in questo Paese, e che il nuovo presidente della repubblica magari, come dire, fosse un pochino più sensibile dal punto di vista democratico, ci manderebbe a votare.
Teniamo anche conto che noi oggi abbiamo dei problemi dal punto di vista della rappresenza, della legge elettorale, dei collegi …
nessuno vuole davvero andare a votare anche perché il ceto politico italiano purtroppo …: è vero che Draghi ha messo 40 volte la fiducia, però è anche vero che i parlamentari per 40 volte questa fiducia gliel’hanno data, il che significa sostanzialmente piuttosto che andare a casa sarebbero disposti a vendere la loro madre, la loro sorella, il loro fidanzato!
Infatti, reminescienze ovviamente della scuola, dell’università, no: si studia da subito che, per entrare in parlamento, ci sono delle soglie di sbarramento, che cambiano a seconda di una serie di regole – 3, 4 per cento per entrarvi – qui però la sensazione è che ci sono milioni di italiani che non credo che si sentano per nulla rappresentati, che vengono anzi discriminati, messi da parte, c’è un po’ questo problema che viene taciuto completamente e quindi forse andare a nuove elezioni sarebbe ormai necessario però come dici tu
non sappiamo se …
Sarebbe necessario, ma io credo che sia importante – questo è anche uno dei sensi del CLN – penso che sia molto importante spiegare al popolo italiano che in questo momento un’opposizione del paese non c’è, perché il partito dei Fratelli d’Italia che costituisce in qualche modo l’opposizione formale, l’opposizione di sua maestà, è in realtà alleata al potere in quasi tutte le amminitrazioni di centrodestra del Paese.
In più, Giorgia Meloni – voi lo avete detto, siete stati tra i premi a dirlo su Byoblu – è pure membra dell’Aspen Institute, quindi stiamo parlando di, oggi, un dibattito politico che è tutto interno alla devastazione costituzionale che abbiamo discusso fin qui.
Noi invece dobbiamo costruire una soggettività politica nuova che stia esterna questo devasto, che sia capace di rivolgersi alla cittadinanza, che non soltanto è sconfitta e perdente in questa fase perché marginalizzata, umiliata, perché non si sente più cittadino – ma tu ti rendi conto che io pago le tasse per pagare i trasporti pubblici e non lo posso più prendere il tram?!
Ma ci sono le condizioni, ci sarebbero le condizioni per uno sciopero fiscale!
Cioè, la rappresentanza non può negare a dei cittadini che pagano le tasse l’utilizzo di quelle risorse che si sono comprate con le loro tasse, sulla base di quello c’è stata la rivoluzione americana.
Non so come dirti, la regressione in cui siamo piombati è totale, e quei colleghi, e quegli intellettuali – oggi ha pensato bene di prendere la parola Bevilacqua sul Manifesto in prima pagina – che attaccano, non si rendono conto perché non vogliono rendersi conto, di come invece questi paragoni storici siano importantissimi, perché se non hai il coraggio del paragone storico, se non hai il coraggio del paragone storico non impari niente dagli errori del passato.
Se noi non compariamo oggi Draghi con Mussolini non abbiamo imparato niente dai drammi di un secolo fa.
Noi potremmo essere tirati, trascinati in guerre ai confini con la Russia da questo signore, rendiamoci conto!
Stiamo svendendo completamente la sovranità del Paese, il ripudio della guerra, le tante cose che avevamo imparato e avevamo cercato di scrivere nella Costituzione del ’48: la mia famiglia ha versato sangue per quella Costituzione. E tante tante famiglie italiane.
Stavo rileggendo in questi giorni tanti materiali storici:
i gappisti, Dante di Nanni, Pesce … ma stiamo scherzando!?
Cioè qui noi stiamo sputando su persone che sono morte per la libertà, dicendo che chi si batte per la libertà è un egoista ed un fascista!?
Di questo stiamo parlando.
E io queste cose devo sentirmele dire da colleghi, da persone che magari per altri versi stimavo.
Guarda, io scrivo a tutti eh, a Bevilacqua gli ho scritto, tutti quelli che mi diffamano, io scrivo tranquillamente, con pacatezza perché cerco di farglielo capire ma devono capirlo anche loro.
Se tu per paura ti precludi un’analisi storica, un’analisi d’economia politica di quello che sta succedendo, per un po’ sei un ingenuo
e dopo un po’ sei un complice, parò.
Allora chiariamo in conclusione, perché il nostro tempo è quasi finito con professor Ugo Mattei, questa questo affermazione che ha fatto poco fa circa il pericolo di inserire l’Italia in nuove guerre, in questioni belliche? non ho ben chiara questa cosa … perché ci sarebbe questo pericolo?
Ci sono azioni al confine della Russia, lo sappiamo benissimo.
Noi abbiamo … stiamo prendendo i soldi del PNRR che sono soldi che prendiamo a prestito che vengono dati all’Agenzia Spaziale
Europea che a sua volta li utilizza insieme alla NATO … cioè un gioco in questo momento di rinascita della guerra fredda pericolosissimo! Pericolosissimo in Ucraina eh, di cui non si parla proprio sui giornali, non si parla. Noi abbiamo una crisi energetica in questo momento che sostanzialmente io credo sia stata creata ad arte dall’Unione Europea, che non ha costruito le tradizionali scorte del gas, perché noi probabilmente avremmo bisogno … probabilmente andremo nella direzione di nuovi lockdown o peggio ancora ai nuovi blackout, perché i blackout servono così come i lockdown per raffreddare la corsa dell’inflazione dell’euro.
Cioè qui c’è una questione geopolitica disperata, drammatica e le persone devono rendersi conto di questo, se non siamo capaci di analisi a livello di intellettuali e se chi prova a fare delle analisi un minimo più sofisticate che non le chiacchiere da caffè viene chiamato complottista dai suo stessi colleghi, capisci come siamo messi?
Capisco bene perché anche nel nostro settore veniamo etichettati in questo modo, semplicemente perché appunto poniamo alcune riflessioni, manteniamo alto lo spirito critico e parliamo magari anche di quello che stavi dicendo tu poco fa, queste esercitazioni, quello che accade, blackout, crisi energetiche di cui però non se ne sente parlare da altre parti. Cerchiamo di rimanere uniti, Ugo Mattei. …
Io ringrazio il professor mattei per essere tornato su Byoblu … grazie professore.
Fonte Byoblu → seguito → diretta 220314 @CDC
“Questa è una tirannia, vi spiego come uscirne …“
“La via della liberazione è aperta …”
Il CLN è questo:
cercare di costruire una rete che sia più capillare possibile, fatta di persone che vogliono mettere a fattor comune relazioni di sopravvivenza, di reciproca solidarietà, di sostegno di una fase difficilissima che ci attende e nello stesso tempo di far nascere dal basso una classe politica nuova.
Una classe politica che, proprio perché sperimenta con queste modalità orizzontali di lavoro comune, fondate sul grande rispetto e fondate su una sospensione delle differenze ideologiche per un po’, poi quelle ricominceremo a metterle in campo quando ci saranno le condizioni. Ecco, se riusciremo a fare questo, saremo in grado di dare una risposta politica qualora tentino di fare un nuovo lockdown
— dal dialogo tra Ugo Mattei e Davide Sabatino