… in base a un rapporto molto serio, pubblicato due anni fa da
Tullio De Mauro, in Italia abbiamo due milioni di analfabeti totali, tredici milioni di semi analfabeti – ciò a dire, sanno fare la loro firma ma non capiscono ciò che leggono – e altri tredici milioni di analfabeti di riporto – ciò a dire che hanno perso l’uso della scrittura e della lettura – 13 e 13 fanno 26 e 2 fan 28.
Siamo 52 milioni [all’epoca], questa è la cifra ufficiale.
Allora, il momento nel quale questi analfabeti o semi analfabeti si recano a votare, su che cosa hanno basato le loro convinzioni?
Sulla televisione.
Ecco perché è da parte del potere assolutamente indispensabile che l’informazione sia univoca, sia indirizzata in un unico senso,
dopodiché la poca, scarsa e miseranda informazione libera,
può essere sottoposta a una serie di “eventi tecnici” che ne diminuiscano la diffusione nel territorio, no?, in maniera che sempre di più prevalga l’informazione condizionata.
— Andrea Camilleri
Tratto da VG/FRI 03.12.21